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Altro che spiderman…

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Dopo i Giochi Olimpici di Parigi l’arrampicata ha registrato un vero e proprio picco di iscrizioni.
Francesca d’Angelo per Voilà Magazine ne parla con in nostro Andrea Giani, allenatore federale di secondo livello e preparatore atletico di Urban Wall.

“Ragni”. Li abbiamo tutti ribattezzati così non appena li abbiamo visti schizzare, velocissimi, sulle pareti verticali delle Olimpiadi di Parigi. Era il paragone più ragionevole, e credibile, per quegli Spidermen dello sport, che in appena 5 secondi si giocavano anni e anni di duri allenamenti.

Un cortocircuito che ha affascinato giovani e adulti, portando agli onori della cronaca una disciplina fino a quel momento nell’ombra. Se
c’è infatti uno sport che dopo i Giochi Olimpici ha registrato un picco di iscrizioni, è proprio l’arrampicata speed: un universo only for young people – bisogna iniziare presto, e da giovani – che sfida il tempo, la gravità e le leggi della fisica. Se volessimo riassumerne le regole, potremmo dire che è una sorta di corsa: una 100 metri, ma tutta in verticale.

Con Andrea Giani, allenatore federale di secondo livello e preparatore atletico presso la milanese Urban Wall, abbiamo approfondito i benefici fisici e mentali di quella che può diventare una grande palestra di vita. Soprattutto per i ragazzi.

Partiamo dalle basi: cos’è l’arrampicata speed?

È una gara di velocità, ma che si svolge tutta su un piano verticale. Bisogna arrampicarsi […]

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